Rischio lavori in copertura, l’Inail le misure di prevenzione e protezione per l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza

Il lavoro sulle coperture è un’attività ad alto rischio di infortunio che rende necessaria l’adozione di elevati standard di sicurezza indipendentemente dalla tipologia e dalla durata della lavorazione da svolgere.
Il principale rischio è quello relativo alla caduta dall’alto che deve essere eliminato e/o ridotto prima di eseguire qualsiasi attività. Vanno, inoltre, considerati gli altri rischi, come quelli legati all’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota.
In assenza di una legislazione nazionale che imponga l’applicazione di idonee misure preventive e protettive, alcune Regioni hanno legiferato in tal senso rendendo obbligatorie le disposizioni nei loro territori. È venuta così a crearsi una legislazione non uniforme, determinando una condizione variegata di disposti normativi tra le Regioni.
In riferimento alla legislazione nazionale, ai lavori in copertura si applicano le disposizioni del Titolo IV Cantieri temporanei o mobili del d.lgs. 81/2008, in cui è ribadito il concetto di priorità delle misure collettive rispetto a quelle individuali. Qualora queste misure da sole non riescano ad eliminare e o ridurre i rischi a livello accettabile è necessario ricorrere ai DPI, dispositivi di protezione individuali.
In molte Regioni italiane sono in vigore dei regolamenti che definiscono le istruzioni tecniche per i progetti relativi ad attività che riguardano le coperture di nuove costruzioni e di edifici esistenti.
In mancanza di indicazioni precise a livello nazionale, ed eventuale a completamento di quelle regionali, un utile supporto per l’adozione delle misure preventive e protettive è costituito dalla norma UNI 11560: 2014
L’Inail riporta un elenco delle principali attività svolte sulle coperture:

  • impermeabilizzazioni
  • interventi di efficientamento energetico
  • installazione di sistemi di protezione
  • installazione e manutenzione di impianti solari termici e fotovoltaici
  • installazione o manutenzione di antenne
  • manutenzione di canne fumarie
  • manutenzione di lucernari
  • opere da lattoniere
  • riparazioni
  • smaltimento o trattamento amianto

Inoltre, per una corretta corretta valutazione del rischio è necessario effettuare un’analisi che permetta di identificare gli elementi caratteristici delle coperture, ossia:
caratteristiche costruttive:

  • geometria
  • inclinazione
  • percorso in quota verso il luogo di lavoro
  • praticabilità e isolamento da o verso i bordi perimetrali
  • presenza e ubicazione dei sistemi di ancoraggio permanenti
  • resistenza strutturale e fragilità
  • tipologia dei bordi perimetrali (protetti/non protetti)
  • tipologia di accesso o sbarco

Si passa, poi, all’individuazione delle misure di prevenzione e protezione, finalizzate all’accesso o allo sbarco in copertura, che possono essere in dotazione alla copertura o ausiliarie.
Per consentire l’acceso e lo sbarco vengono individuate misure di prevenzione e protezione come piattaforme di lavoro mobili elevabili, ponteggi, scale e trabattelli. Per quanto riguarda, invece, il transito e l’esecuzione le misure sono:

  • parapetti di sommità, provvisori, permanenti
  • reti di sicurezza
  • ancoraggi e sistemi di ancoraggio
  • tirante d’aria su ancoraggio puntuale e su ancoraggio lineare
  • dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto

Per le diverse misure vengono fornite generalità, classificazione, adeguata valutazione dei rischi, tipologie, posizionamento; particolare riguardo viene dato ai requisiti che i prodotti debbono soddisfare.
Spesso il rischio legato alle attività in copertura non è unicamente associato alla mancata osservanza delle misure di protezione, ma è dovuto anche al non corretto utilizzo derivante da una mancata o insufficiente informazione, formazione e addestramento del lavoratore.

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