I dispositivi di protezione individuale per l’udito si possono dividere in 2 gruppi: “quelli che intervengono nell’attenuazione per via aerea (cuffie e inserti o tappi) e quelli che intervengono attenuando anche la trasmissione del suono per via ossea, avvolgendo in tutto o in parte il capo del soggetto esposto, ad esempio caschi o elmetti acustici”.
Il problema è che spesso i comuni DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) per l’udito, pur fornendo una buona protezione acustica, possono isolare completamente l’utilizzatore dal contesto ambientale aumentando i rischi sul lavoro di natura infortunistica legati alla percezione di segnali acustici ed impedendo al medesimo una comunicazione efficace e confortevole con i colleghi di lavoro. Inoltre i DPI tradizionali sono a volte mal sopportati in quanto la sensazione di occlusione fisica e di surriscaldamento dei padiglioni auricolari crea ulteriori disagi per l’utilizzatore”.
Per valutare l’adeguatezza del grado di protezione offerto da un dispositivo otoprotettore, la norma UNI EN 458 fa riferimento a un livello di rumore di 80 dB (A) con un valore di esposizione personale quotidiana (Lex) compreso tra 80 e 65 dB. Se tale valore supera gli 80 dB, il grado di protezione sarà pertanto insufficiente, mentre se è inferiore a 65 dB si ha una condizione di iper-protezione. Di conseguenza non sempre i dispositivi di protezione con valori di attenuazione maggiori, risultano essere più performanti.
Riportiamo solo una piccola nozione tecnica perché spesso sentiamo la solita frase “…Dato che c’è rumore faccio indossare le cuffie…”. In primo luogo occorre sempre valutare l’entità del rischio legato alla pressione acustica nell’ambiente lavorativo, una volta chiariti i livelli di esposizione è necessario verificare la possibilità di effettuare una politica prevenzione, e solo infine, eventualmente, assegnare un otoprotettore verificandone l’adeguatezza: il rischio è quello di utilizzare un DPI quando non serve, oppure utilizzarne uno non adeguato, condizione talvolta peggiore del non utilizzarli.
Ricordiamo agli amici imprendori che la partita non si gioca sulla distribuzione o meno dei DPI, piuttosto sulla valutazione del rischio, sulla sua gestione e l’adeguatezza del piano di sicurezza più in generale. Spesso si sprecano solo soldi comprando cuffie senza un valido piano di sicurezza.