HACCP e BREXIT

Il Regno Unito è più uno Stato Membro bensì un Paese terzo. Quanto all’etichettatura per esempio, si avranno ripercussioni ogniqualvolta si debba o si desideri indicare in etichetta l’origine di un ingrediente o dell’alimento di per sé. È il caso, ad esempio, dei prodotti biologici, per quanto riguarda il corretto impiego delle diciture “agricoltura UE” e “agricoltura non UE” (quella, appunto, del Regno Unito). Nel caso di prodotto del Regno Unito esportato in UE, si dovrà indicare un indirizzo europeo (una filiale dell’operatore britannico o un importatore); viceversa, su un prodotto UE esportato in UK l’indirizzo da riportare in etichetta dovrà essere interno al Regno Unito (anche qui tramite filiale o importatore). Ulteriore novità riguarda il bollo sanitario o marchio di identificazione, non figurerà più l’abbreviazione “CE” per carni UK, riservata agli stabilimenti ubicati nell’Unione, ma dovranno comparire con il nome del Regno Unito, per intero o con il codice ISO a due lettere. Quanto a profili diversi dall’etichettatura, i casi più problematici riguardano gli alimenti e mangimi contenenti OGM e materiali/oggetti destinati a venire a contatto con gli stessi. Ovviamente abbiamo citato solo alcune delle più evidenti cambiamenti, ma non mancano certamente problemi interni al regno unito, come il frazionamento di competenze in materia di sicurezza alimentare all’interno delle nazioni che lo compongono (Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles). Per il Regno Unito sarà arduo mantenere un accettabile livello di omogeneità interna, con un evidente aggravio di costi per le imprese.

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