In questi giorni di profonda tristezza per gli avvenimenti di Genova, piuttosto che cercare colpe, ergersi a super strutturisti dibattendo senza cognizione di causa e/o senza prove e dettagli dell’avvenuto, vogliamo approfittare per fare un piccolo focus sulle strutture in cemento armato.
Innanzitutto restituiamo all’ing. Morandi il suo ruolo di uno dei più grandi strutturisti italiani (insieme a Pier Luigi Nervi), precursore, pioniere del cemento armato precompresso, con le sue strutture ardite ma funzionali, uomo di grandi intuizioni con centinaia di ponti “progettati” e realizzati in tutto il mondo, progettati a mano, senza l’ausilio di calcolatori elettronici e con le conoscenze tecniche di oltre 60 anni fa.
Abbiamo sentito parlare di progettazione errata, variazione dei carichi, degrado dei materiali di mancata manutenzione. Senza giudicare le cause del crollo per il quale non abbiamo elementi certi per stabilirlo pensate alle vostre abitazioni, ai vostri luoghi di lavoro, agli edifici che frequentate: quali interventi avete svolto voi su tali strutture? Parliamo di interventi strutturali, non la semplice tinteggiatura delle pareti interne.
Avete mai notato queste problematiche in foto sulle strutture che incrociate tutti i giorni? Lo avete mai segnalato nel vostro piccolo?
Esse, come tutto ciò realizzato con altri materiali, non sono eterne, come per le auto per il quale regolarmente provvedete al tagliando, cambio dell’olio, dei filtri, ecc… anche per il cemento armato va fatta una adeguata manutenzione. Il cemento armato, come dice la parola stessa, “nasconde al suo interno” le armature, con la funzione di proteggerle; quando vediamo delle fessurazioni dei ferri esposti all’aria o alle intemperie è lì che occorre immediatamente provvedere con speciali trattamenti dei ferri per evitare fenomeni corrosivi sulle barre di armatura ripristinando il calcestruzzo ammalorato.
Quando anche variate i carichi sui solai come ad esempio la trasformazione di un sottotetto in abitazione va verificato se “strutturalmente” quel solaio è idoneo per i nuovi carichi.
In conclusione, come per la nostra salute procediamo con cure specifiche in caso di malanni, analogamente va fatto con le strutture che abitiamo e viviamo.
Vi ricordo che il nostro ufficio tecnico è sempre a disposizione, anche solo per un confronto gratuito.